// I significati

Forse, quando il significato della parola rassegnazione corrispondeva alla definizione di una bruttura irraggiungibile, era impossibile sentirla davvero perchè capivo cosa voleva dire e non la volevo nella mia vita. E forse, quando i significati delle parole certe hanno cominciato a vacillare con i riferimenti, è cominciata la confusione da non-definizione, da non-certezza. Così l’identità delle cose e delle persone si è fatta irraggiungibile e incomprensibile. Magari, quelle interpretazioni sempre cangianti e incostanti (quelle di qualcun altro) mi hanno confuso al punto da cercare di convincermi con certezza della realtà della non-realtà, assieme alla negazione delle cose che sono. Ma l’origine di quella confusione non sono mai stata io.
Quel caos da scardinamento mi ha allontanato dalla verità, assieme alle ferite continue, assieme all’assenza totale di senso di una vita in cui non puoi decidere tu.
E adesso, che sono passati diversi anni, so che avevo smesso di crederci e che avevo perso la speranza che il mio punto di vista fosse giusto, esistente e da fare ascoltare. Adesso, sapendo che ho fissato nella mia mente delle certezze da tempo, il mio modo di pensare continua a cambiare. Sono felice che finalmente sono libera di esprimere, sono felice di non aver paura di chi mi ha ferito, delle imposizioni inutili; ed è doloroso che la causa sia anche quella così sfuggente e difficile da definire, ossia una forma di malattia inscindibile dal modo di essere di mia mamma.
Comunque sia la verità su questo discorso, quello che mi interessa adesso è continuare a dare forza alle mie idee e a trovare le mie verità. Perche certe forme di orrore ti sconvolgono nel profondo e ti portano, senza averlo mai deciso, a perdere ogni certezza.
Purtroppo, posso pensare a tante cose e al bene di più persone, posso continuare a tornare indietro e crederci (o illudermi) all’infinito; ma per criterio logico devo pensare a essere felice. Per criterio logico devo continuare a dire quello che veramente è per evitare di mischiarmi ancora con quel delirio su ogni singolo aspetto del mondo; senza poter evitare di far vivere male, senza poter fare assolutamente nulla se le loro idee non le vogliono cambiare; per avere il coraggio più coraggio di fare quello che fino ad adesso non ho fatto.
E’ emozionante pensare che nonappena sarò solo io ad attraversare le cose, avrò di nuovo la mia vita nelle mie mani; e sarà ancora più emozionante pensare che ricomincerà dove l’ho lasciata. Vedendo gli stessi posti e sentendomi diversa, sentendo il passato inevitabilmente inafferrabile. E del passato, diverse cose non voglio lasciarmi alle spalle, soprattutto il ricordo di qualcuno , assieme al ricordo di me.
E sono ancora convinta che per le cose della vita e dell’esistenza ci voglia decisamente meno psicologia, meno dottrine astruse interpretative secondo leggi transitive e intransitive, meno sciamani, meno ideologie,…. Più cultura, più ascolto, più vita, più contatto con le cose; perchè non si nasce onnisapienti, perchè non si nasce imbecilli, e soprattutto perchè nessuno ha diritto di imporre idee false sulla nostra soggettiva percezione degli eventi che ha sempre qualcosa da valorizzare che viene direttamente dal profondo di noi. E sono ancora più felice che sia giunta a questa conclusione da me.

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